Ormai manca pochissimo all’evento dell’anno che porrà sotto i riflettori la cittadina di Cuneo: dal 28 al 31 marzo la perla tutta da scoprire del Piemonte ospiterà il primo e unico Festival delle Passioni d’Italia: 100 eventi in 4 giorni nelle più svariate location, tra corsi per ogni tipo di pubblico, presentazioni, conferenze, visite guidate e molto altro.
Come avrete visto nel programma ufficiale disponibile a questo link, non mancheranno special guest di fama nazionale e non solo: vi dicono nulla i nomi di Brunello Cucinelli, Guido Guglielminetti e Marlene Kuntz?
Oggi vorremmo presentarvi due ospiti davvero speciali, che avremo l’onore di avere con noi a Cuneo: due campioni di sport ma soprattutto di vita, che dimostrano come la forza della passione possa combattere ogni difficoltà.
Parliamo del campione mondiale in carica di Hanbike Luca Mazzone, un nuotatore e paraciclista italiano con all’attivo due medaglie d’argento nel nuoto ai Giochi paralimpici di Sydney 2000, due ori e un argento ai Giochi paralimpici di Rio de Janeiro 2016 e otto titoli mondiali nel paraciclismo, e del motociclista Nicola Dutto, primo atleta paraplegico che ha partecipato in moto alla Dakar 2019, il rally raid più duro al mondo.
Incontro con Luca Mazzone
“Tornare alla luce, dopo un tuffo nel mare” è il titolo dell’incontro che si terrà sabato 30 marzo dalle ore 17.30 alle ore 19.00 presso PING di Piazza Foro Boario. Una frase che riassume alla perfezione la vita di Luca Mazzone, campione paralimpico e campione mondiale di Handbike, che dall’età di diciannove anni è diversamente abile in seguito a un tragico tuffo. Un avvenimento che gli cambia completamente l’esistenza, senza scalfire la forza d’animo e la grinta con cui Luca morde la vita, e che costituisce il punto di partenza del libro “La prigione dell’impossibile”. Una riflessione sulle convenzioni sociali e sul senso di sfida, al motto di ‘non è importante ciò che ti accade, ma come reagisci’.
“Il bello dello sport è che permette di socializzare, rende consapevoli del proprio corpo ed è salutare” dichiara entusiasta Luca, con all’attivo una carriera strepitosa che l’ha portato a dedicarsi sin da giovanissimo a numerosi sport come il body building, pugilato e calcio. Dopo l’incidente Luca decide di dedicarsi al Nuoto Paralimpico: nel 2000 partecipa alle Paralimpiadi di Sydney e conquista subito due argenti nei 50 metri e nei 200 metri a stile libero; titoli italiani nei 50, 100 e 200 metri stile libero. Partecipa inoltre a due mondiali e conquista 3 medaglie di bronzo. Nel 2004, inoltre, prende parte alle Paralimpiadi di Atene: dopo i Giochi Paralimpici di Pechino 2008 annuncia il suo ritiro dalle vasche per concentrarsi sulla vita privata e professionale: mette su famiglia e consegue il diploma in ragioneria: chi lo ferma?
Nazareno Notarini, istruttore subacqueo, di spinning, primo soccorso e di ri-addestramento respiratorio e docente universitario, è il co-autore del libro . e collabora con sportivi professionisti nell’ambito dello sviluppo del potenziale mentale e nella preparazione e gestione psicologica del post carriera. Ha pubblicato ben otto libri enel 2018 ha progettato e realizzato una particolare App per supportare l’individuo nella gestione ottimale della risorsa tempo.
L’incontro è organizzato in collaborazione con VITTORIA ASSICURAZIONI AGENZIA CUNEO LIBERTA
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Incontro con Nicola Dutto
Domenica 31 marzo dalle ore 17.00 alle ore 18.00 presso PING di Piazza Foro Boario si terrà l’incontro “Wild, Unico, Extreme” in compagnia di un campione di vita, prima ancora che di sport. Durante un tragitto percorso migliaia di volte nel 2010 un maledetto ostacolo provoca la caduta di Nicola Dutto, che cade dalla propria moto a una velocità di 150km orari.
Rialzarsi, quel giorno, non è stato semplice come sempre. La lacerazione del midollo spinale provocò la perdita dell’uso delle gambe in modo permanente: 10 ore di intervento, 4 trasfusioni, 10 lunghi mesi di riabilitazione non sono però bastati a placare la forza d’animo di Nicola che, affamato di vita, ha capito che le due ruote non erano nient’altro che le nuove gambe con cui poter tornare a correre e ritrovare il senso di libertà. “Non ho mai odiato la moto o rinnegato quello che ho fatto – dichiara – . Mi reputo un ragazzo fortunato perché ho potuto trasformare una passione in una professione, con tutti i rischi del mestiere. Quando sono in sella mi dimentico di non poter usare le gambe. La moto mi ha spezzato ma mi ha salvato”.
La sua carriera non ha smesso di essere una costellazione di traguardi, fino alla recente partecipazione all’edizione 2019 della 41ºedizione della Dakar, il rally raid più duro al mondo, durante il quale è stato il primo pilota paraplegico a correre nella categoria moto.
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Quale miglior messaggio per tutti coloro che vedono in una passione il motore della vita?
Perché in questo consiste il messaggio del nostro Festival: un autentico inno alla vita che fa leva sulle passioni che muovono ciascuno di noi, in un clima di condivisione, curiosità e entusiasmo.
Non perdere l’opportunità di partecipare anche tu: i posti sono limitati
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